Il MIO Nome è Pablo. Lo strato di latente indifferenza lo spacco come ghiaccio, che tiene intrappolato il lago. Navigo a vista. La MIA anima è un insieme di tornanti, di curve a gomito, di strade strette e di vicoli ciechi. MI faccio la barba, accanto al demone privato della Tenacia. Squarcio l'apparenza e Ti arpiono l'Anima. Ho bisogno di sangue caldo, intelletto e convinzione. I generali non hanno mai meritato il mio rispetto, ma dove c'è da combattere, lì ci sono IO.
IMPORTANTE:
IMPORTANTE: SMETTERE DI LEGGERE NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE MENTALE.
lunedì 25 ottobre 2010
HO ALTRI PROGETTI
Colpa del buco nero di MIA madre, se ora sono qui. Ma, ormai, non mi schiodo.
Affacciato dapprima e, infognato, poi, in questo asettico Nuovo Millennio.
Il Millennio della dimenticanza, del vezzo, della sopraffazione, degli ideali seppelliti e dimenticati, del vacuo come medicina, della apatia come cura.
Non lucido la MIA auto fiammante dentro il garage. ME ne fotto.
Non accendo la televisione come iniezione dipendente di informazione. ME ne fotto.
Non faccio la spesa, cercando il regalo dentro le convenzioni, da tre, in promozione.
ME ne fotto.
Non ho come unico e solo obiettivo di vita la conservazione standardizzata del nucleo familiare omogeneo, perbenista, statalista e falsamente religioso. IO ME ne fotto.
Non perdo il MIO tempo a comprendere chi non ricerca il modo di ottenere Voce.
Non comprendo la politica odierna. ME ne fotto.
Non comprendo lo status operandi dei governanti. IO Me ne fotto.
Non voglio comprendere l’ipocrisia. IO la svergogno.
Non perdo un solo istante ad ascoltare le ragioni dell’idiozia, dell’imbecillità. IO li sterilizzo.
Non sento ragioni sul lassismo, sull’immobilismo intellettuale, sulla autonegazione dell’Azione del Pensiero.
IO li brucio, senza pietà.
Sono Duro, Intransigente, assolutamente NON recettivo ai pregiudizi, ai preconcetti, a chi non vuole ascoltare le ragioni altrui, se queste vivono e crescono nell’oggettività.
IO li getto nelle bocche putride delle latrine.
Ho altri progetti. Progetti comuni.
Affacciato dapprima e, infognato, poi, in questo asettico Nuovo Millennio.
Il Millennio della dimenticanza, del vezzo, della sopraffazione, degli ideali seppelliti e dimenticati, del vacuo come medicina, della apatia come cura.
Non lucido la MIA auto fiammante dentro il garage. ME ne fotto.
Non accendo la televisione come iniezione dipendente di informazione. ME ne fotto.
Non faccio la spesa, cercando il regalo dentro le convenzioni, da tre, in promozione.
ME ne fotto.
Non ho come unico e solo obiettivo di vita la conservazione standardizzata del nucleo familiare omogeneo, perbenista, statalista e falsamente religioso. IO ME ne fotto.
Non perdo il MIO tempo a comprendere chi non ricerca il modo di ottenere Voce.
Non comprendo la politica odierna. ME ne fotto.
Non comprendo lo status operandi dei governanti. IO Me ne fotto.
Non voglio comprendere l’ipocrisia. IO la svergogno.
Non perdo un solo istante ad ascoltare le ragioni dell’idiozia, dell’imbecillità. IO li sterilizzo.
Non sento ragioni sul lassismo, sull’immobilismo intellettuale, sulla autonegazione dell’Azione del Pensiero.
IO li brucio, senza pietà.
Sono Duro, Intransigente, assolutamente NON recettivo ai pregiudizi, ai preconcetti, a chi non vuole ascoltare le ragioni altrui, se queste vivono e crescono nell’oggettività.
IO li getto nelle bocche putride delle latrine.
Ho altri progetti. Progetti comuni.
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